Polenta di orzo una ricetta molto semplice da preparare e molto salutare; si sa che l’orzo contiene fosforo, ferro, zinco, silicio, potassio, calcio e Vitamina B ed Vitamina E.
E’ un cereale che non utilizzo molto in cucina e quando ho detto che avrei dovuto fare una ricetta con l’orzo, la risposta è stata subito ” il caffè d’orzo“?
Eh si ricette con orzo dovrei farne di più perché ho scoperto che mi piace tanto, è molto versatile e se si acquista l‘orzo perlato, è anche veloce da cucinare.
Non volevo però preparare la solita zuppa d’orzo oppure un’insalata di orzo, che più o meno si fa sempre, ma qualcosa di diverso. Anche se poi a pensarci bene in pieno inverno una calda minestra d’orzo ci sta sempre benissimo.
Così sul web ho cercato orzo ricette ma nessuna mi convinceva; poi mi è venuto in mente che potevo trasformare il mio orzo in farina e utilizzarla per una buona polenta.
Così mi sono imbattuta nel sito Historical Italian Cooking e ho preso come riferimento la loro ricetta di polenta di orzo.
E’ una ricetta vegana, solo pochi ingredienti e acqua; si può servire con delle verdure sia calde che fredde; si può servire anche con i sughi, dal più semplice sugo al pomodoro, ad un sugo di carne, ma anche con uno spezzatino di manzo.
Polenta d’orzo ricetta
Ingredients
In una padella inserire l’orzo e farlo tostare per circa 30 secondi a fiamma alta, ma scuotendo la padella per non farlo bruciare.
Aggiungere poi i semi di lino, mescolare sempre scuotendo la padella e poi unire anche i semi di coriandolo. Agitando spesso la padella, far tostare per 4/5 minuti, sempre facendo attenzione a non bruciarli.
A questo punto occorre macinare il tutto, meglio farlo con un robot da cucina come ad esempio il Bimby, ma se si preferisce si può utilizzare un mortaio.
Non deve risultare fino, tipo farina, ma una macinatura grossolana.
Mettere al fuoco l’acqua, appena inizia il bollore versare il sale e subito dopo il mix di orzo, semi di lino e semi di coriandolo. Mescolare immediatamente e spesso fino a che l’acqua non sarà completamente assorbita e si avrà ottenuto una consistenza molto solida.
Per quanto riguarda la consistenza, si può decidere se averla compatta o un po’ più morbida; tutto dipende dai gusti personali e da cosa si accompagnerà la polenta.
A me piace piuttosto compatta, perché poi una volta fatta raffreddare, l’ho tagliata a fette e ricoperta di verdure.
Appena pronta impiattare ancora calda e gustarla decorandola con qualche fogliolina di coriandolo fresco.
A me è piaciuta mangiarla anche fredda, ma questo dipende molto dai gusti personali.
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Che vino abbinare a questa polenta
Quando occorre scegliere un vino da abbinare alla polenta, in realtà si deve pensare soprattutto alla pietanza e non alla polenta, diversamente sarebbe come abbinare un vino al pane.
Una polenta servita con ragù di carne la si può accompagnare con un vino rosso tipo Sangiovese di Toscana o un Morellino di Scansano.
Se invece si porta in tavola la polenta e salsicce si avrà bisogno di maggiore acidità e una buona Barbera d’Asti andrà benissimo così come anche un Nebbiolo d’Alba giovane e fresco.
Se si prepara una polenta accompagnata con uno stracotto di carne di manzo o un brasato o della selvaggina, essendo piatti piuttosto complessi e succulenti il vino dovrà essere di buona tannicità, aromaticamente persistente e inteso come un Barolo di Serralunga, un Taurasi, un Aglianico del Vùlture, un Raboso del Piave o un Montepulciano d’Abruzzo.
Se saranno i formaggi ad accompagnare la polenta, allora i vini bianchi intensi e strutturati saranno ideali; saranno vini bianche profumati, intensi e leggermente aromatici se si presenta la polenta con funghi cucinati in bianco.