Il baccalà è l’alimento costituito dal merluzzo bianco, pesce presente nell‘Oceano Atlantico settentrionale, conservato sotto sale.
La salagione ne consente la conservazione per lungo tempo, e per questo viene impiegata fin dai tempi lontanissimi per consentire il trasporto e la consumazione del pesce in luoghi anche molto distanti da quelli di origine (Wikipedia).
Questa preparazione è facile e conveniente, perché si risparmia più comprando il baccalà da dissalare sale piuttosto che quello già in vendita dissalato.
Ci vuole solo un po’ di pazienza (2 o 3 giorni) però poi è pronto per essere cotto a piacimento.
Come dissalare il baccalà
Tagliare a pezzi piuttosto piccoli il baccalà, sia con l’aiuto di un coltello che di forbici.
Se si preferisce è possibile lasciare intero il filetto di baccalà, solo che occorreranno almeno altri due giorni di ammollo.
Una volta ottenuti i pezzi inserirli in una ciotola e riempirla d’acqua, fino a che i pezzi di baccalà siano completamente sommersi.
L’acqua inizialmente apparirà opaca, ma è normale.
Lasciarlo in ammollo per 2 giorni, avendo cura di cambiare l’acqua tutti i giorni sia la mattina che la sera.
Man mano l’acqua sarà sempre più chiara e i pezzetti tenderanno a ingrossarsi.
Trascorsi i 2 giorni, assaggiate il baccalà e se sembra ancora un po’ troppo salato lasciarlo in ammollo ancora per un altro giorno, cambiando sempre l’acqua.
A questo punto il baccalà è pronto per essere utilizzato per una ricetta di vostro gradimento, avendo cura di asciugarlo sempre prima di cucinarlo.
Differenza tra baccalà e stoccafisso
Occorre partire dal fatto che sono entrambi pesce azzurro nello specifico merluzzo e la differenza sta nella conservazione.
E’ il processo che cambia:
- baccalà: viene conservato mettendolo sotto sale per almeno 3 settimane, ma può anche essere essiccato dopo la salatura;
- stoccafisso: viene fatto essiccare